#Day251 when like Charlie but in the coffee factory..at Starbucks
Durante una campagna elettorale non si perde occasione per approfittare di qualsiasi cosa per sminuire gli avversari o far parlare di sé. Nel caso di Donald Trump poi l’espressione ‘parlare a sproposito’ é un eufemismo. Peggio di lui..no peggio di lui c’é poca gente, diciamo allora pessimo come lui ci sono i predicatori della domenica tanto in voga qua negli states. Uno dei tanti recentemente si é accanito sulla scelta di Starbucks di produrre un neutro bicchiere rosso per Natale invece che un bicchiere dedicato. Il predicatore ha proposto di far scrivere sul bicchiere (per chi non lo sapesse quando si ordina si da il proprio nome così che quando il prodotto é pronto si viene chiamati) ‘buon natale’ così che il personale sia costretto a urlare ‘buon natale’, appunto, e ricordarsi di questa festività. Chissà se tra una bolla d’aria e l’altra nel suo cervello si sia mai fatta largo l’idea (per poi svanire schiacciata chiaramente) che da buon credente dovrebbe sostenere i valori religiosi che questa festa ha e non quelli consumistici. Come se non bastasse Trump ha rincalzato sostenendolo e affermando che se diventerà presidente ricominceremo ad augurarci ‘buon natale’. Magari sparando in aria due colpi di pistola ogni volta.
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