Lasciati i nostri compagni di viaggio degli ultimi giorni, giovedì 14 maggio, riprendiamo a salire verso nord.
Aspettando nemmeno 20 minuti sulla ruta 5 una astronave travestita da camion si ferma a caricarci. All’interno della cabina di questo pachiderma guidato da Miguel di Santiago ci stanno 2 letti, uno spazio enorme per poter stare in piedi, mille scomparti, un frigo portatile che funge da sedile addizionale e 4 cerchioni di auto da smerciare chissà dove.
La storia del nostro autista é nuova, non é l’ennesimo figlio di camionisti o camionista di terza generazione, lui lavorava nella riparazione delle barche col padre ma gli piacevano i camion e così ha iniziato col caricarli e scaricarli, per poi imparare a guidarli ed infine a condurre un’astronave su e giù per il paese.
Miguel ci porta senza troppe soste diretto fino ad Antofagasta, città poco turistica aulla costa prima di addentrarsi per san Pedro de Atacama. Durante la giornata e le decine di chilometri scalati e poi ridiscesi osserviamo l’avanzare del deserto, il panorama trasformarsi, la vegetazione scomparire e le montagne avanzare.
Arrivati alle porte di Antofagasta, tempo nemmeno di lasciare a terra gli zaini dopo aver valicato l’ennesimo svincolo autostradale, veniamo caricati da José, ingegnere nel settore minerario che ci spiega un po’ di cose sul rame, su come l’economia cilena si basi sull’estrazione di questa risorsa e di come il governo centrale si mangi i soldi di questa ricchissima regione. Ci dice anche che la città é scarsamente turistica e che in questi giorni sarà impossibile trovare dove dormire, perché c’è in città la fiera mineraria più grande del Sud America.
Dopo aver tentato inutilmente di trovare da dormire e non volendo passare un’altra notte in spiaggia in tenda, ebbene si, volevamo una doccia, chiediamo consiglio a José su dove poter dormire. Gentilissimo e super disponibile ci viene a prendere in macchina e ci porta in un posticino di sua conoscenza, economico, dove non si può state più di 12 ore.. Uno di quei posti in cui ogni stanza ha il suo parcheggio privato, col cancello, un passa vivande, un bagno privato, un letto decente con del celofan sotto le lenzuola e tutto sommato pulito.
Il giorno dopo, unici utenti ad uscire a piedi dal motel, ci dirigiamo a visitare la fiera della mineria, occasione unica per capire un po’ di quel mondo. La dimensione di ogni cosa é pazzesca, pneumatici alti due piani e nastri trasportatori grossi come camion, per non parlare dei camion grossi come campi da basket.
Finita la fiera visitiamo l’unica cosa veramente turistica della città: un arco di guano di uccelli marini posto proprio al lato della fiera e una ventina di km fuori dalla città e ci dirigiamo verso Calama, dopo aver salutato il nostro generoso amico José.