Entriamo a Lima a bordo di un camion, che ci lascia nel bel mezzo di uno svincolo autostradale, dove non si potrebbe fermare ma vicino a delle fermate dei bus, che raggiungiamo attraversando un paio di rampe di accesso alla tangenziale.
Lima è una città complicata, pericolosa, trafficata, enorme e totalmente diversa da quello che è il Perù visitato fino ad ora. I quartieri più tranquilli sono Miraflores e Barranco. Non avendo trovato nessuna ospitalità da CouchSurfing ci dirigiamo verso Miraflores, dove cercando un alloggio il “backpacker hitchking hostel” ci sembra il più appropriato alla nostra condizione, anche se leggermente più caro di un hostelling international che ha molto l’aspetto dell’ennesimo party hostel della città, ma in linea con i prezzi altissimi della zona. Dentro alla nostra casa temporanea sono parcheggiati due furgoncini wolsvagen che ci mettono ancora di più addosso la voglia di trovarci un mezzo di locomozione proprio.
Il primo giorno a Lima lo trascorriamo visitando il quartiere di Miraflores, con la sua passeggiata lungo il mare, posta però al di sopra del mare, su una scogliera alta un 200m, dalla quale prendono il volo dei parapendii turistici coloratissimi. E’ un quartiere residenziale per gente ricca, quindi molto ben tenuto, ordinato, pulito, video sorvegliato, elettrificato in cima ai muri che separano casa da casa. Troviamo per il pranzo il posto più economico del circondario: la mensa del quartiere. Una sorta di mensa poplare che serve dapprima i bisognosi gratis e poi quelli del quartiere ad un prezzo agevolato, noi possiamo accedere con il prezzo pieno, ma in linea con quanto già visto all’interno dei mercati. La particolarità è che ti devi portare il tuo cucchiaio per mangiare, perchè loro non forniscono nessun tipo di coperto.
Alla fine del primo giorno raggiungiamo la villa di un CouchSurfer e veniamo accolti dalla madre, un personaggio strano ignaro nostro arrivo, e ci sistemiamo in una stanza all’ultimo piano dell’enorme casa con giardino, alberi da frutta e piscina. Il nostro ospite è insegnante di cucina e quindi il giorno dopo giochiamo a preparare ognuno un piatto tipico, io immolo l’ultima bustina di zafferano in polvere italiano per un risotto, sentendomi sotto pressione come a masterchef, mentre lui prepara un pentolone con choclo (ovvero del mais ma di dimensioni spropositate e bianco), una salsa ottenuta da dei peperoni che esistono solo qui e verdure varie. Il mio risotto, per l’attesa da quando era pronto a quando ci sediamo a mangiare tutti insieme, diventa una colla giallastra.. Quando ci verrà a visitare in Italia mi rifarò, con gli ingredienti giusti, visto che la cucina italiana alla fine è solamente un saper combinare bene i giusti ingredienti, che però si trovano solo in Italia.
Il centro di Lima è piccolo, si compone di qualche quadra, un paio di palazzi e due chiese, la città fu fondata dagli spagnoli sopra una città già esistente, occupando e poi costruendo sopra gli edifici principali già presenti. Visitiamo il convento di San Francesco, sotto al quale sono aperte al pubblico le catacombe, utilizzate come cimitero per molti anni. Gli archeologhi hanno minuziosamente accatastato le ossa sopravvissute al tempo e alla calce viva usata per seppellire, così si possono ammirare distese di femori e di teschi, alcuni messi ad arte a formare simboli pirateschi. Tutta la zona centrale è abbastanza pericolosa e malfamata, ci spiegano che è dovuto al fatto che i poveri hanno costruito un quartiere vicino al centro, per poter stare là dove la città era bella, ma i ricchi di conseguenza negli anni 80 se ne sono andati da un’altra parte, perchè non volevano vivere vicino ai poveri.
Visitiamo il quartiere di Barranco, con il suo comune e la sua plaza de armas sembra una piccola cittadina inglobata dalla grande Lima negli anni passati, ma che ha saputo mantenere la sua identità. L’attrazione principale è un ponte, chiamato ponte dei sospiri, nulla di così affascinante, ma storicamente era collocato sopra al principale accesso al mare per i pescatori della cittadina.
L’attrazione archeologica principale di Lima è una collina, utilizzata dagli abitanti fino ad una quarantina di anni fa come parco pubblico o per fare delle gare di motocross. E’ stato scoperto però che sotto tutta quella terra si trovava un antichissimo centro cerimoniale dedicato al mare, costruito in mattoni di fango disposti su strati successivi in modo da rendere il tutto anti-sismico e permettere ad ogni sacerdote di distruggere il tempio precedente con facilitá per farsene costruire uno nuovo piú alto. Il tour del posto é guidato in quanto la zona é ancora un sito archeologico attivo in cui gli scavi proseguono per indagare i resti di tutte le popolazioni che hanno usato questo centro.
Iniziamo a cercare seriamente un mezzo da comprare per proseguire il viaggio e così andiamo a visitarne uno che però ˋe stato parzialmente riadattato per poterci installare dentro una cucina per andare in giro a vendere sandwich. Il proprietario inoltre impiega quasi 10 minuti per riuscire a metterlo in moto. E’ un “no”, ma è almeno un inizio per capire come trattare, cosa chiedere, cosa guardare e che faccia hanno quelli che vendono macchine da questa parte del mondo.