Titolo da cine-panettone ma attualmente realtà. Trascorriamo infatti il Natale con una famiglia (e relativi amici) neworkese.
Qualche settimana fa, mentre visitavamo Buffalo, abbiamo conosciuto una coppia di CouchSurfer fantastica. Entusiasti dalla vita e coinvolgenti ci hanno invitato per Natale a trascorrere la giornata con la famiglia e tutti i vari amici e parenti che sarebbero passati da casa loro, nel Queens.
Ci presentiamo, io, Gaia, i miei genitori ed Omar alle tre del pomeriggio alla porta di un negozio chiuso, lo stesso negozio usato per il film “Julie and Julia”, che se non avete visto merita di essere guardato in questi momenti post-natalizi di mangiate visto che è una simpatica commedia con il cibo ed il saper cucinare come sfondo. Ci hanno detto che sarà una cena fatta presto, quello che noi chiameremmo merenda, o ancor meglio Merenda Sinòira, alla piemontese. Il cibo non manca, ed è quello tipico americano, ovvero un po’ da tutto il mondo: maccaroni cheese, belli fosforescenti di Cheddar, wrap alla messicana, salmone affumicato alla nordeuropea, a cui abbiamo aggiunto un pezzettone di Parmigiano Reggiano, un panettone e del buon cioccolato italiano.
La giornata si volge tranquilla, alticcia per alcuni, in vena di racconti per altri, che ci narrano di storie vecchie cinquant’anni di commerci, immigrazione, mafia e di italiani. Si gioca a vari giochi da tavolo. Il più amato dalla famiglia (ed anche il più violento) si chiama “spoon” ed è un equivalente del gioco della sedia, ma fatto con le carte e dei cucchiai appoggiati sul tavolo. Si hanno 4 carte in mano e se ne passa una al vicino, tutti insieme, fino a quando qualcuno non riesce ad avere 4 carte uguali, a quel punto urla “spoon” e l’ultimo che non riesce a prendere uno dei cucchiai appoggiati sul tavolo (che sono in numero inferiore rispetto ai giocatori) riceve una penalità. Aggressività è la parola d’ordine del gioco e mia madre, che dall’angolo in cui gioca fa fatica a lanciarsi verso il centro del tavolo ad afferrare i cucchiai che volano in aria ad ogni turno riceve come penitenza il fatto di cantare l’inno nazionale italiano..
Una televisione, in realtà un computer collegato ad un maxischermo, trasmette per tutto il giorno i classici film di Natale come “Mamma ho perso l’aereo”, nelle varie edizioni. Si passa poi ad una serie televisiva che trasmette il fuoco dentro un camino. Uno dei momenti più emozionanti è quando scopriamo che il fuoco ha più episodi e stagioni, come un vero telefilm e ad ogni episodio cambia la forma o il tipo di legna che brucia. Vi è anche il sonoro e nel caso si tenga il volume abbassato vi sono anche i sottotitoli che ci ricordano che il legno sta scoppiettando.
Abbandoniamo infine la casa verso mezzanotte, avendo mangiato e bevuto in abbondanza e contenti del nostro Natale a New York. Oggi, il 26 dicembre iniziano ad arrivare vari amici per trascorrere i prossimi giorni insieme fino ed oltre al capodanno, ma questo è un altro racconto!
Buone feste a tutti!!