Terza puntata,
richiestissima a giudicare dalle mail che tutti ci avete inviato. Ora che le aspettative sono alte diventa ancor più difficile scrivere qualcosa che non sia banale.
Vi scriviamo da Malmö, dove abbiamo scoperto che si sta tenendo l’eurovision e che quindi tutti i posti dove poter dormire sono praticamente occupati. Abituati però ormai ai prezzi norvegesi della settimana scorsa non ci siamo fatti problemi a prendere una stanza, per poche ore di sonno, in un lussuoso hotel in centro città. Stanza pagata come un bungalow sperduto al centro della Norvegia, con bagno esterno a 10 metri di distanza e doccia a pagamento, ma acqua calda dal lavello.
Manca poco al ritorno e si possono trarre alcune conclusioni sulla parte di viaggio in Scandinavia, che domani abbandoneremo in favore della veloce autostrada tedesca. Nell’ultima settimana abbiamo attraversato la Svezia da Nord a Sud, potendo notare molte differenze e somiglianze tra le varie zone e tra la stessa Svezia e la Norvegia. Siamo passati, nell’arco di poche ore, da climi rigidi con neve e pochi gradi sopra lo zero a giornate calde e praticamente estive. Da sentirci sostenere, con ancora indosso il pigiama al mattino, che 4 gradi non erano poi così pochi e che si stava bene, fino a dire che all’ombra con 17 gradi a Stoccolma fa un po’ freschino.
La prima riflessione che mi viene da dire è che tra la Norvegia e la Svezia, non se ne abbia nessuno, è decisamente meglio la Norvegia. In quest’ultima abbiamo incontrato ovunque paesaggi, panorami, angoli, squarci degni di nota, ci siamo un po’ annoiati attraversando l’interno su strade veloci ma nemmeno troppo.
In Svezia invece, soprattutto nella prima parte (ovvero dall’estremo nord fino a circa metà), il paesaggio tipico è composto da alberi, alberi e qualche albero a bordo strada, posizionato li giusto giusto per non farti vedere quel laghetto che si intravede sul fondo. Le strade infatti sono tagliate all’interno di sconfinati boschi di pini, che si mescolano a betulle man mano che si scende a sud. Vi sono parecchi laghi, laghetti, pozze e stagni che aumentano di frequenza rotolando verso Sud, dove infine si apre la campagna pianeggiante e coltivata, cuore agricolo svedese. Se si dovesse scegliere dove girovagare nella campagna svedese, sicuramente il Sud sarebbe la scelta giusta, un po’ di colline interrotte da laghi e corsi d’acqua infatti
popolano un paesaggio che abbiamo notato molto più verde e fiorito rispetto al nostro primo passaggio solo tre settimane fa. Ma nulla paragonabile, sia ben chiaro, al più brutto fiordo norvegese.
Questa settimana oltre che la Svezia abbiamo anche visitato qualche chilometro di Finlandia, della quale abbiamo apprezzato innanzitutto il fatto di poter di nuovo ragionare in euri e in seconda istanza, ma prima come importanza, la sauna nei B&B! Siamo inoltre passati con la neve, in perfetto clima natalizio, da Rovaniemi, dove si dice sia la casa di Babbo Natale. In realtà volevamo entrambi evitare il villaggio tipicamente natalizio, con le musiche di natale e i gadget a forma di renna e babbo natale, ma il grande mondo del merchandising ha unito tutto ciò alla linea di passaggio del circolo polare artico, sulla quale volevamo fare una foto dopo averla attraversata in nave all’andata.
Nonostante la monotonia dei paesaggi svedesi il cielo ci è stato d’aiuto a mantenerci attivi con mille nuvole di diverse forme a rincorrersi le une con le altre. Alcune a forme di animali, altre allungate verso l’infinito a forma di lunghi vermoni forse concentrici attorno ad un ciclone lontano da noi, altre a forma di astronave aliena che pianifica l’attacco definitivo sulla terra ed altre tutte uguali che piangono pioggia ad alta quota.
Questi splendidi cieli, riflessi nelle ora ferme ora increspate acque di un qualche lago, ci hanno fatto sognare di mondi lontani, forse grazie anche alla discografia di De Andrè ascoltata più e più volte.
Attraversando in modo estensivo il paese sul fronte della incombente primavera abbiamo osservato tutti i possibili stadi di congelamento dei laghi, da quelli ancora percorribili in motoslitta, a quelli già divisi in grossi lastroni, a quelli con il ghiaccio ammassato nel centro oppure nell’angolo meno esposto al sole, fino a quelli dall’aspetto di normale lago, arrivando a quelli incrociati oggi e gonfiati dalle acque del disgelo che ti danno l’impressione che l’acqua sia ad un livello superiore rispetto alla strada che stai percorrendo lì di fianco. Grazie poi alle indicazioni di una signora, che ci ha rincorso mentre passeggiavamo sulle rive di un fiume, indicandoci di lì a poche centinaia di metri un’area attrezzata, e non segnalata, ricca di ponti sospesi, passerelle e posti per fare la brace, abbiamo anche esplorato un vivace torrente, più largo del Po, prima che diventasse della portata di un fiume grazie alle acque di disgelo.
Partendo da un posto circondato da pini, con un lago e qualche alce attorno siamo poi arrivati alla città di Falun, dove oltre che sostare in uno splendido campeggio su un promontorio sul lago, abbiamo visitato la profondissima, antichissima, floridissima miniera di rame, oro, ferro e qualsiasi cosa sia estraibile. Mentre i norvegesi contano di forze naniche distribuite su tutto il territorio, a bucar montagne e a costruire gallerie, tutti i nani di Svezia sono da sempre stati concentrati qui, dove con il lavoro delle loro mani hanno per anni scavato fino a oltre trecento metri di profondità gallerie per oltre tredici chilometri, estraendo principalmente rame e creando dagli scarti della lavorazione il tipico colore rosso con cui pitturare le tipiche case tipicamente scandinave (e si, la firma di re è veramente d’oro).
Negli ultimi giorni, due notti e il giorno incluso per la precisione, ci siamo concessi la prima vera pausa del viaggio: Stoccolma. Dove ospitati da una coppia di BEST(ie) abbiamo visitato la capitale svedese, assistendo al cambio della guardia davanti al parlamento. Abbiamo inoltre visitato il parco che raccoglie tutte le tipologie di case tipiche della tipica campagna tipicamente svedese. Visita che si è rivelata molto utile per scoprire dettagli, leggendo le didascalie delle case smontate e rimontate a Stoccolma e chiarire dubbi su tutte le case ‘avvistate’ durante il nostro girovagare. Grazie a questo parco abbiamo potuto anche infin vedere un’alce, chiuso dentro un recinto purtroppo e non dietro una curva come ci aspettavamo visti tutti i cartelli e dazibao intimidatori disseminati per le strade.
Ora, dopo aver passato oggi i 10000km di viaggio già percorsi, ci concediamo qualche ora di sonno, prima della colazione prenotata alle 6 del mattino per poter affrontare la cavalcata tedesca.
Buonanotte
Fabio e Ivan