Rieccomi prima del pevisto, ma scrivendo con gran difficolta’ da una tastiera francese in gomma..
Questo post è disponibile (e in originale) anche su: http://blogs.radiopopolare.it/darsena/?p=864
Alla fine, forse come dice mia madre, complici i 30 anni e una maggior consapevolezza, ho deciso di riposarmi domenica dalla gita allo Chaberton e partire stamattina.
Chiudendo la casa il soito dubbio di aver dimenticato qualcosa ronza nella testa, fino a quando lo stomaco non ricorda che il frigo conteneva (e ancora contiene) quello che doveva essere il mio pranzo oggi, ma ormai indietro non si torna!
Attraverso con gran fatica e un po’ di noia la provincia ganda, il cuneese, che è davvero sterminato e perdendomi solo una volta arrivo sulla srrada del col della maddalena, che evito per voltare prima sul colle della lombarda, una stradina molto bella e ripida che sale presto in quota. Qui mi fermo a fotografare un signore che sta rimarcando il nome di una fontana, che mi racconta essere un abbeveratoio per cavalli e che mi ringrazia per l’interesse mostrato.
Ed e’ gia’ Francia e sono gia’ da un po’ di tempo montagne quelle che mi circondano, salgo sul colle della Bonette, il colle piu’ alto d’Europa e la meravigia per i paesaggi, le cime dove si scorge ancora neve, le nuvole che disegnano con le loro ombre sulle valli verdissime e punteggiate di pini, mi fanno assumere l’andatura del pellegrino piu’ che quella del motociclista che divora curve ed asfalto.
Rimedio al pranzo rimasto nel frigorifero con una baguette e due coissant, che saranno mie merende e pranzo fino a stasera.
Dopo ‘solo’ 300 km (che sono nulla paragonati alle medie del viaggio a caponord primaverile) mi fermo al cold’Izoard, al rifugio Napoleon, costuito nel 1858, doppia e meritata stella nella guida michelin. Qui provo
finalmnte lla doppia natura del mio bagaglio, vestendomi da montagna per una passeggiata da un’ora e mezza in mzzo a queste montagne che sembrano sciogliersi slavate dall’acqua.
La pianificazione di questa giornata, fatta ieri con cartine, google maps ed un quadernino dove segnare l’ordine dei punti di svolta e delle potenziali indicazioni utili per trovare la direzione e’ stato molto efficiente.
L’idea di massima c’e’ gia’ per le prossime due o tre tappe, vediamo come va.. Per domani sono previsti altri circa 300 km per arrivare in tempo per una visita al forte di Bard, ora invece vado a guardarmi il cielo stellato da questi 2290m di quota, bevenndo un genepy!
Buon proseguimento di strada a tutti i barcaioli..