E’ giá passato un anno di viaggio e ci apprestiamo a lasciare il continente americano..
Abbiamo percorso oltre 38000km, quasi la circonferenza del globo. 13650 km li abbiamo fatti guidando un van scassato comprato a Panama e poi abbandonato in Canada. 2800 km li abbiamo sudati sui pedali di due biciclette. Abbiamo fatto autostop, preso auto a noleggio, dormito su autobus, viaggiato su treni, volato su 2 aerei tra la Colombia e Panama.
Abbiamo vissuto in 82 diverse case con CouchSurfing e WarmShowers, stretto nuove amicizie ed imparato i diversi accenti dello spagnolo e dell’inglese. Abbiamo cucinato italiano per i nostri ospiti facendo ravioli, pasta all’uovo, pizza e pane con del lievito comprato in Ecuador che ci è durato fino alla Florida. Ci siamo battuti perchè gli spaghetti non fossero spezzati, il ketchup allontanato dalla pasta e il sugo non fosse servito a parte. Abbiamo assaggiato diversi piatti, minestre, zuppe, torte, perchè la cultura di un popolo passa sempre dalla tavola.
Abbiamo attraversato 40 stati diversi, visitandone 31, dall’Argentina al Canada. Nel nostro anno ci sono stati due inverni, uno sulle Ande ed l’altro negli Stati Uniti, un autunno coi colori mozzafiato dell’Oregon e due estati, una dalla Colombia al Centro America e la seconda tra Febbraio e Marzo in Florida. Abbiamo trascorso più di due mesi oltre i 3000m di quota nell’America del Sud ed altri quattro mesi al mare.
Non siamo gli stessi ad essere partiti ma probabilmente non ce ne rendiamo conto, il vivere cambiando casa ogni 2-3 giorni, l’evitare le trappole per turista ma visitare ugualmente le attrazioni di ogni posto, il vivere negli stessi luoghi dei locali e soprattutto con un budget ridotto diventa un modo di vivere più che un modo di viaggiare. Abbiamo nei nostri zaini tutto il nostro guardaroba, con cose che non usiamo da mesi ma che continuiamo a portare dietro per il prossimo cambio di stagione.
Abbiamo osservato come il mondo e la natura viene maltrattata alle diverse latitudini, dallo sfruttamento infinito delle risorse del sud (perchè c’è tanto per tutti), all’inquinamento da plastica nelle strade Sud e Centro Americane, agli sprechi consumistici da primo mondo degli Stati Uniti. Abbiamo parlato con persone che hanno perso tutto in seguito a un alluvione o a un uragano e ci siamo convinti che questo nostro mondo sta sempre più soffrendo per le scelte stesse dell’uomo. Ci hanno raccontato di spiagge bellissime che ora non esistono più per l’innalzamento dei mari ed abbiamo visto interi stati sfruttati per le loro risorse, dove le popolazioni non possono acquistare i prodotti locali perchè sono tutti destinati all’esportazione.
Abbiamo dormito a 5000m nei deserti salati della Bolivia e a livello del mare sulle rive dell’Oceano Atlantico e Pacifico. Abbiamo vissuto coi ritmi del sole sentendoci nuovamente a contatto con la natura, cucinando sul fuoco vivo della legna raccolta di giorno ed aspettando il primo raggio di sole al mattino per scaldare la pelle e l’anima dalla notte fredda.
Abbiamo scritto 137 post e 380 instagram. Ci avete seguito, incoraggiato, invidiato, abbiamo sofferto, riso, esplorato, bevuto e assaporato posti, odori e sapori nuovi.
Le fotografie che abbiamo scattato occupano oltre 60 Gb, ogni fotografia ha una sua storia ma i nostri ricordi non possono essere quantificati.