Yosemite e l’acqua che non c’è

Continuiamo coi grandi parchi visitando la vallata dello Yosemite, un tuffo nella natura, nell’acqua e nei boschi.

IMG_0168Il parco Yosemite è costituito da una vallata in mezzo a delle montagne. Nulla di nuovo apparentemente, ma non per come è in realtà: le montagne sono enormi bolle di granito solidificatesi e poi portate in superficie dai movimenti della crosta terrestre. Alcune pareti son tagliate a strapiombo, IMG_0165vi sono crepe nette e superfici adatte ad ogni tipo di arrampicatore. La vallata è coperta da pini fittissimi ed altri alberi di dimensioni gigantesche. Foreste intere sono cresciute aggrappate sulla nuda roccia. In altri punti vi sono ampie zone in cui il muschio e i parassiti hanno soffocato le piante, camminarvi attraverso sembra quasi di passare per foreste fantasma.

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IMG_0059Il parco è solitamente caratterizzato dalla grande presenza di acqua. Uno dei laghi infatti prende il nome dall’effetto che le sue acque fanno rispetto alla natura circostante, specchiando alberi, rocce e IMG_0045nuvole. Purtroppo la stagione e la siccità che colpisce da qualche tempo la California ha svuotato anche le riserve idriche del parco. Apprendiamo la notizia una volta arrivati al parco, infatti non se ne parla in giro, probabilmente per evitare che i turisti smettano di frequentare il posto, ma il ranger al centro escursioni ci informa che il mirror lake è al momento un fiumiciattolo, mentre le cascate ci sono, ma sono al loro minimo stagionale.

 

 

IMG_0110Come già visto al Grand Canyon questa appare essere la stagione di punta dei parchi del Sud. Tutti i campeggi centrali sono riservati e gli unici che funzionano secondo il principio del primo arrivato sono uno all’ingresso Sud ed uno al centro della valle raggiungibile solo a piedi e che scopriamo poi essere la vera base degli arrampicatori del parco. Noi scegliamo di fermarci nel campeggio Sud, dove troviamo una bella piazzola con il nostro bello scaffale a prova di orsi per il cibo ed il sistema del pagamento con i soldi in una busta gialla come avevamo già visto nel parco delle sequoie.

 

 

Il primo giorno facciamo una passeggiata fino alla cima di una bellissima cascata, mentre il secondo scaliamo qualche bolla di magma primordiale, ora granito per guardare la vallata dall’alto. In un transfer in bus ci capita uno degli avvistamenti più interessanti: un cervo, con l’intera impalcatura di corna, che si affaccia fiero a sfidare il rumore e la minaccia che sta arrivando [il bus] al centro di una stradina circondata di alberi che si immette sulla strada che stiamo percorrendo. MI appare di sfuggita, come in una fotografia, non scattata ma vissuta.

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Dentro lo Yosemite, camminando sui sentieri alberati, tra le rocce, di fianco all’acqua, un po’ ovunque si sente la presenza della natura. In modo simile seppur più debole alla sensazione che avevo avuto in Guatemala, ma anche questo è uno dei punti in cui la natura respira forte.IMG_0209

Un po’ di spazio va dedicato però alla figura del ranger. Qui in America fare il boy scout ha una prospettiva reale di lavoro, effettivamente un giorno si più diventare protettori e custodi della natura. Il ranger, figura classica dei giochi di ruolo che solitamente viaggia con il suo famiglio, il suo animale da compagnia, prendendosi cura della natura ed utilizzando le sue risorse, nei parchi nazionali americani si occupa di tutto, dai biglietti all’ingresso, alle informazioni ai visitatori, alla manutenzione o alla creazione dei sentieri. I ranger più giovani sono a spasso a per i sentieri a controllare che tutto funzioni, che i turisti e gli avventurieri rispettino le regole, i ranger più anziani spesso sono negli uffici e tutti hanno un sorriso fisso sulle labbra, ti parlano come se fossero sempre felici per trasmetterti la miglior experience possibile. Siamo arrivati a credere che gli nascondano qualcosa nella colazione per renderli tutti così sempre felici, ma probabilmente è lo stesso contatto con la natura, il poter staccare a volte dal mondo semplicemente camminando o lavorando negli spazi e momenti di questa natura gigantesca che li carica così tanto, sono persuaso che sia così.

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